Recensione “Blackwater IV – La guerra” di Michael McDowell

Tra una lettura e l’altra sto proseguendo la saga di Blackwater.

1938. È l’alba di una nuova era per il clan Caskey è nulla sarà mai più come prima. La determinazione di Elinor finalmente dà i suoi frutti. I nemici di ieri diverranno gli amici di domani e i mutamenti giungeranno da luoghi inaspettati. Anche per il mondo si apre una nuova era, portatrice però di pericolo e distruzione: il conflitto in Europa farà affluire sangue nuovo a Perdido. Nella proprietà dei Caskey, gli uomini vanno e vengono. Come marionette che non sanno di essere appese a un filo.

Il romanzo è abbastanza breve e risulta sempre scorrevole; la narrazione riprende da dove si era interrotta con la fine del terzo volume e si occupa delle vicende della terza generazione dei Caskey che è ora sotto l’influenza di Elinor. La trama è interessante e ben strutturata, abbastanza densa di eventi che riguardano soprattutto la generazione più giovane, ma non solo, e anche se il ritmo non è serrato la lettura scorre che è una meraviglia. I personaggi sono piuttosto numerosi, ma ci sono solo due nuove entrate in scena realmente degne di nota mentre tutti gli altri li conosciamo già: il lettore ha però modo di conoscere meglio i membri più giovani di questa famiglia sempre più allargata, che nei volumi precedenti non avevano trovato spazio o addirittura all’inizio della saga non erano nemmeno nati. Nel complesso è stata una lettura piacevole e che consiglio agli appassionati di horror, di storie con una punta di soprannaturale, di saghe famigliari e di romanzi storici; io rientro solo nelle ultime due categorie, ma l’effetto voltapagina è assicurato e una volta iniziata la saga non l’ho più mollata nonostante fin quasi alla fine del primo volume non fossi convintissima di proseguire. Recupererò sicuramente il prossimo volume in biblioteca prima di partire per le vacanze, anche se poi mi rimarrà solo l’ultimo e so già che una volta terminato anche quello mi sentirò per un po’ orfana del clan Caskey e di tutta la città di Perdido.

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